Il ricordo di Giorgio Santerini. Siddi: «Uomo di unità e pluralismo»

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Giorgio Santerini

Giorgio Santerini

Momenti di intensa commozione hanno caratterizzato la commemorazione di Giorgio Santerini, storico segretario della Federazione della Stampa e fondatore della componente di Stampa democratica (Sd), che si è svolta, a un anno dalla scomparsa, questa mattina nella sede dell’ Associazione lombarda dei giornalisti (Alg). «Santerini era un uomo del giornalismo inteso come pilastro delle libertà e dei diritti dei cittadini – ha sottolineato Franco Siddi, attuale segretario della Fnsi – ed era un uomo dell’unità sindacale nella valorizzazione del pluralismo. Per lui il contratto collettivo di lavoro era lo strumento per la tutela e la garanzia della professione e di autonomia della categoria».

Negri: «È come se Giorgio fosse ancora con noi»

L'incontro per il ricordo di Giorgio Santerini ad un anno dalla scomparsa: da sinistra, Franco Siddi, Giovanni Negri e Marco Volpati

L’incontro per il ricordo di Giorgio Santerini ad un anno dalla scomparsa: da sinistra, Franco Siddi, Giovanni Negri e Marco Volpati

Proprio partendo dal valore dell’autonomia Marco Volpati, consigliere nazionale dell’Ordine e dirigente di Sd, ha delineato la figura di Santerini: «Per Giorgio l’autonomia dai poteri forti e dalla politica del sindacato dei giornalisti era fondamentale – ha ricordato -. E l’autonomia passava per due linee: da una parte una retribuzione decorosa, dall’altro una tutela normativa e contrattuale dei giornalisti che consentisse di esercitare realmente la libertà di stampa. Per lui – ha concluso – non esistevano nemici ma solo colleghi che la pensavano diversamente. Detto ora sembra scontato, allora non era una posizione facile».

Volpati: «Per lui non esistevano nemici ma solo colleghi che la pensavano diversamente».

All’incontro hanno preso parte anche Giovanni Negri, presidente dell’Alg e colleghi di diverse testate. «È come se Giorgio fosse ancora con noi – ha ricordato Negri -. Anche quando si ritirò dalle cariche ufficiali, fu sempre al fianco dei giornalisti e di Stampa democratica con i suoi consigli e con la sua intelligenza».