Il Sole 24 Ore: stop alle firme e pacchetto di 3 giorni di sciopero

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Sciopero della firma e pacchetto di 3 giorni di sciopero a Il Sole 24 Ore. I giornalisti del quotidiano finanziario hanno deciso di astenersi dalla firma degli articoli, affidando al Cdr un pacchetto di 3 giorni di sciopero per difendere il principio del riconoscimento del merito.

Di seguito il comunicato pubblicato sul quotidiano e sul sito Internet del quotidiano.

 

 

 

 

Cari lettori,

oggi non troverete le firme dei giornalisti del Sole 24 Ore sul vostro quotidiano e sul sito internet. L’assemblea dei giornalisti ha infatti deciso di astenersi dalla firma degli articoli e ha affidato al Comitato di redazione un pacchetto di tre giorni di sciopero per difendere un principio che consideriamo importante: il riconoscimento del merito. E vi spieghiamo perché.

Il Consiglio di amministrazione del gruppo Sole 24 Ore ha approvato decisioni sulla remunerazione dell’amministratore delegato e dei dirigenti con responsabilità strategica che consideriamo del tutto incoerenti per un gruppo che è tecnicamente in stato di crisi dal 2010: viene cancellata la parte variabile della retribuzione ma, in compenso, aumenta la parte fissa.

Lo stipendio dell’ad Donatella Treu sale così a 578.462 euro, 83mila euro in più rispetto allo scorso anno (+16,76%). E questo nonostante i conti del gruppo, seppur in miglioramento, siano ancora negativi. Incrementi retributivi nella stessa percentuale toccano anche ai cinque dirigenti apicali di aree strategiche.

Da anni i giornalisti del Sole 24 Ore e gli altri 1.000 dipendenti del gruppo subiscono tagli alle retribuzioni (contratti di solidarietà difensiva, in aggiunta ai prepensionamenti) ma ancora una volta le dinamiche retributive apicali nel giornale di cui Confindustria è azionista di riferimento seguono, sorprendentemente, regole anticicliche.

Già nel 2014  il sindacato interno dei giornalisti aveva lamentato il riconoscimento di un bonus triennale di 330mila euro all’ad – frutto del contratto di assunzione siglato nel 2010, erogato poi nel 2013  – nonostante un risultato netto negativo per 76,2 milioni di euro. Davanti alle proteste dell’assemblea dei giornalisti il presidente del Cda, Benito Benedini, si era impegnato a legare le retribuzioni variabili al ritorno al risultato economico positivo,  mentre oggi scopriamo dalla relazione al bilancio 2014 che l’aumento – per quanto inferiore ai vecchi bonus – è stato  reintrodotto direttamente nella parte fissa della retribuzione.

Dal 2010 a oggi il gruppo Sole 24 Ore ha perso 180,3 milioni di euro mentre i compensi dell’amministratore delegato hanno registrato andamenti slegati dal risultato netto scritto in bilancio.

Per questo motivo abbiamo deciso di non firmare il giornale in edicola oggi e in contemporanea gli articoli in pubblicazione sul sito del Sole 24 Ore.