Messina, un impegno per un Ordine lombardo che deve crescere ancora

      Commenti disabilitati su Messina, un impegno per un Ordine lombardo che deve crescere ancora

David Messina

Cari Colleghi,

si torna alle urne per eleggere o rieleggere i Consiglieri degli Ordini Nazionale e Regionali dei Giornalisti. Io, David Messina, sono un Consigliere uscente dell’Ordine Nazionale e, nei giorni scorsi, avevo deciso di non ricandidarmi, inviando una lettera personale al Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti Paolo Perucchini ed al Presidente di Stampa Democratica Giovanni Negri. Ecco alcuni stralci:

Caro Giovanni e caro Paolo,

Io sono stato chiamato e voluto in Stampa Democratica dal suo fondatore, Walter Tobagi. Lui, Walter, mi volle con sé nel Coordinamento dei Comitati di Redazione di tutto il Gruppo Editoriale Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Periodici Rizzoli.

Poi, Walter cadde sotto le raffiche assassine di un paio di giovani fanatici che aspiravano a fiancheggiare le Brigate Rosse, e toccò a Giorgio Santerini assumere la guida del Coordinamento Rizzoli-Corsera. Il gruppo editoriale tuttavia sprofondò in una grave crisi, a causa della quale venne sottoposto dal Tribunale di Milano al regime di Amministrazione Controllata di cui erano Coordinatori e Controllori tre Commissari Straordinari e tre giornalisti rappresentanti di ciascun gruppo editoriale.

Giorgio Santerini, Coordinatore del CDR, assunse la responsabilità di affiancare il Commissario del Corsera; io, David Messina, assunsi la responsabilità di affiancare il Commissario della Gazzetta dello Sport, Dott. Nicolini; un collega bravissimo Piero Pantucci, affiancò il Commissario dei Periodici Rizzoli.

Santerini, io e il collega dei periodici affiancammo i Commissari con la feroce determinazione di salvare i nostri giornali, di tutelare i diritti sacrosanti dei nostri colleghi e di consentire al nostro Gruppo Editoriale di accedere velocemente a quella straripante rivoluzione tecnologica della stampa dei giornali dal caldo ( Linotype rumorosissime, righe di piombo, telai di ferro, gigantesche rotative) al freddo (computer e stampanti). Rivoluzione nella quale il Corsera stava per essere preceduto dal nuovo giornale quotidiano fondato a Roma nel 1965 da Eugenio Scalfari: “ Repubblica “!

Cari colleghi, scusate se vi racconto qualche pagina della storia tormentatissima (ma di cui inorgoglirci) dei nostri giornali e del giornalismo italiano in toto. Ma vi ricordo alcune pagine di cui possiamo essere ancora fieri, proprio per sottolineare quante nobili battaglie abbiano combattuto il nostro Sindacato e l’Ordine anche negli anni più duri della storia d’Italia.

Oggi tuttavia ci ritroviamo inaspettatamente in una situazione ancora più precaria e drammatica di allora:

il Governo Italiano falcidia il Consiglio Nazionale dell’Ordine, riducendo i Consiglieri da 160 a 60; social e comunicazione web impazzano senza alcun freno deontologico, diffondendo a volte notizie false o tendenziose;
pubblicità in pericolosissima picchiata su tutti i mezzi di comunicazione che di pubblicità vivono (giornali, periodici, radio, televisioni nazionali e locali, giornali online) e, conseguentemente, licenziamenti e cassa integrazione per migliaia di giornalisti padri di famiglia.

L’Ordine e il Sindacato insomma annaspano e come pensano di reagire i giornalisti delle istituzioni professionali?

Consentendo o auspicando che vengano eletti negli organismi più importanti della categoria giornalisti non preparati, inconsapevoli delle problematiche che travagliano le redazioni e il giornalismo e sprofondando il sindacato e l’Ordine in lotte di presunto potere……….. ……  

A questa mia lettera hanno subito risposto Giovanni Negri e Paolo Perucchini. Il Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e Consigliere della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Perucchini, ha voluto subito  ricordarmi che:

Sono i momenti importanti, come quelli che viviamo in queste stagioni, che debbono vedere l’impegno di chi ha creduto fermamente nella professione, nel ruolo del giornalismo e nel valore sociale del nostro lavoro. Sono questi i capisaldi che debbono spingerci a rimboccarci le maniche per continuare a contribuire all’evoluzione e al miglioramento della categoria. Valori e impegno che tu, permettimelo di sottolinearlo, hai sempre incarnato e fatti tuoi in tutto quello che hai contribuito a costruire  negli anni.

Li ricordi tu, nella tua lettera, i maestri che hanno aperto la via all’impegno che oggi, ci vede portare con orgoglio, il testimone che ci hanno lasciato. Ho letto con attenzione la lettera che hai scritto a me e a Giovanni. E più leggevo quelle righe e più mi accorgevo come quel fuoco che arde dentro chi si è sempre impegnato e speso per la categoria, in te non si è assolutamente spento.

Per questo, perché l’esperienza maturata da chi oggi ha i capelli bianchi è sempre una risorsa anche per i più giovani, ti chiedo di ripensare la tua decisione. Di restare impegnato con noi e per noi. E’ un ulteriore piccolo sforzo che ti chiedo, ma un grande e fondamentale regalo che puoi fare a noi e a tutta la categoria dei giornalisti.

Un abbraccio

Paolo

Giovanni Negri invece, muovendo dalla saggezza che ha potuto accumulare in più decenni di attività sindacale e di ex presidente della stessa Associazione dei Giornalisti, ha provato subito a richiamarmi ai miei doveri di vecchissimo militante degli ordinamenti professionali del giornalismo:

Caro David,

…………. ti devo contraddire. Sono proprio le tue motivazioni che ti spingono a rifiutare la candidatura all’Ordine Nazionale che devono farti riflettere e invece accettarla. …… Nei miei dieci anni di presidenza della lombarda quelli che io chiamo i nostri ragazzi hanno capito un fatto importante: Stampa Democratica è forte perché riesce a coniugare la “gioventù” con i “senatori” che riescono a trasmettere valori, storia e sanno disegnare il futuro. Descrivi con lucidità la crisi dell’editoria mai registrata nella nostra storia, analizzi il declino della nostra professione, evidenzi l’ingerenza della pubblicità, il non giornalismo della rete e del web. E chi meglio di noi riesce nell’analisi e sa suggerire soluzioni e comportamenti? Possiamo permetterci di lasciare soli i nostri ragazzi? Io, come te, ho dato, però sono ancora lì per aiutarli. E’ il sacrificio che ti chiedo caro David, aiutare i nostri giovani …………………

Ti prego David, facciamo insieme un ultimo scatto, un sacrificio in onore a quella storia che tu hai contribuito a scrivere.

Con grande affetto e stima

Giovanni

Ecco perché, cari Colleghi, ho rinunciato a tirarmi indietro ed ho invece deciso di rivolgermi a Voi affinché rendiate possibile un ulteriore e indispensabile rilancio del prestigioso Ordine Lombardo dei Giornalisti.

DAVID MESSINA