No al ricatto di chi dice: “O fate come dico io o prendo a picconate il sindacato”

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La maggioranza della Lombarda e degli iscritti al sindacato Lombardo non sono d’accordo con me? Non sono riuscito con la normale dialettica e discussione sindacale a imporre una mia idea a tutto il resto del direttivo? Non accetto le decisioni della maggioranza e vado dal giudice.  Mi attacco ad argomentazioni pretestuose, faccio ricorso su presunti vizi di forma, dico che non si doveva votare online ma con le buste di carta (sì, avete capito bene, con le raccomandate di carta) e cerco di portare i colleghi alle elezioni anticipate. Così magari stavolta vinco io. Forse.

Ecco cosa sta succedendo,  colleghi della Lombardia, nel vostro sindacato, grazie alla componente Senza Bavaglio coadiuvata, almeno in parte, dalla componente di Unità sindacale.

Forse molti di voi ricorderanno, cari giornalisti iscritti al sindacato, di avere approvato lo scorso marzo, con voto elettronico, il nuovo statuto della ALG. Elaborato da tutte le componenti del direttivo dopo ampia discussione . La riforma – lo avevamo spiegato ampiamente- si rendeva necessaria per svecchiare uno statuto ormai fuori dalle regole federali e fatto quando ancora non esisteva nemmeno internet.

Oltre mille colleghi avevano aderito alla consultazione elettronica approvando il nuovo statuto. Nel quale, tra le altre riforme che lo allineavano alle regole Federali, c’era l’allungamento della consiliatura da tre a quattro anni, come già stabilito per la Fnsi dal congresso di Bergamo nel 2011.

Tra l’altro, il mandato di 4 anni non è una novità per la Lombarda: l’assemblea degli iscritti, pur con uno statuto che prevedeva ancora tre anni di mandato, aveva già stabilito nel 2013 di prorogare le cariche ALG di un anno per allinearsi alle norme federale. Questo aveva consentito di votare, come si è sempre fatto, in un unico giorno e dunque in un’unica tornata elettorale, sia per la Lombarda che per la FNSI. Ricordiamo infatti che in Lombardia organizzare una elezione costa all’Associazione circa 35mila euro. Un unico turno elettivo 35mila. Due turni, 70mila.

Questa volta il problema non doveva nemmeno porsi, perché gli iscritti hanno approvato, con 1002 sì e 34 no, un nuovo statuto che oltre ad altre importanti e necessarie modifiche, ha portato il mandato a 4 anni.

E invece no. Perché alcuni colleghi della corrente Senza Bavaglio, che fa capo a Massimo Alberizzi, malgrado 17 incontri del gruppo di lavoro che ha discusso ampiamente sulle modifiche – gruppo cui partecipavano tutte le componenti, anche Senza Bavaglio – non erano contenti della sintesi. Volevano imporre la loro idea a tutti. Punto.

Alla fine , la maggioranza ha deciso la sintesi, ha approvato la bozza e inviato lo statuto alla consultazione assembleare. Voi avete votato. Si è registrata una grande partecipazione al voto, malgrado molti di voi – molti di noi – abbiano ben altro a cui pensare, vedi per esempio gli stipendi tagliati dagli stati di crisi, il precariato da fame, il collasso del sistema dell’editoria.

Voi avete votato. Ma alcuni colleghi  di Senza Bavaglio, capitanati da Alberizzi, non hanno accettato la decisione della (stragrande ) maggioranza. E allora via, dal giudice. A dire per esempio che non c’ è stata discussione (17 incontri) e soprattutto che avete votato elettronicamente e non con le buste raccomandate di carta (a proposito, il voto elettronico costa la metà di quello cartaceo e favorisce la partecipazione al voto). Così, un giudice ha sospeso lo Statuto. In attesa di un giudizio di merito, visto che Alberizzi è andato avanti col ricorso, dopo la prima sospensione. La prima udienza è prevista a marzo.

Ergo, il nuovo Statuto è sospeso perché avete votato online. Dunque è in vigore il vecchio Statuto, dove il mandato era tre anni. Ecco dunque il direttivo ALG costretto, per evitare spese assurde, due votazioni da qui a dicembre ( a fine anno si vota anche per la FNSI)  e SOPRATTUTTO per rispettare la volontà politica degli oltre mille iscritti che hanno votato il nuovo statuto, lo ripetiamo, 1002 contro 34, a demandare ancora una volta all’assemblea dei soci, come già si fece nel 2013, la decisione di prorogare il mandato. L’assemblea è già convocata per il 26 gennaio. Rispetto, buon senso, economia:  e questo sarebbe, secondo i Senza Bavaglio, “stare attaccati alle poltrone “.

En passant, non si capisce perché i colleghi di Senza Bavaglio eletti al direttivo non abbiano fatto ricorso a suo tempo contro la propria elezione: se guardate il vecchio Statuto, circa il rinnovo delle cariche sociali, si parla chiaramente di urne e schede,… eppure abbiamo votato tutti online. Ma nessuno degli eletti ha fatto ricorso. Come mai? Attaccamento alle poltrone?