Una legge regionale a sostegno dell’informazione locale

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Il rapporto tra le Regioni e l’informazione locale è da sempre particolarmente intenso, sostenuto com’è da interessi complementari: da una parte dar visibilità ad attività istituzionali e ad esponenti politici e dall’altra cercare sostegno a fronte di costi in continua crescita. Molte Regioni hanno poi dato stabilità e concretezza a questa attenzione varando leggi di supporto alle testate radicate nel territorio.

di Paolo Costa – Direttore ufficio stampa Consiglio regionale della Lombardia

Le iniziative hanno riguardato regioni del nord, del centro e del sud. Un elenco dove spicca, per la sua assenza, la Lombardia: qui la complessità e la vastità del panorama dei media non hanno mai incoraggiato la formazione di un testo di legge. Troppo numerose le testate per poter intervenire con efficacia.

logo_regioneQuesta la situazione fino ad oggi o, meglio, fino a poco tempo fa. Perché il continuo aggravarsi della crisi dell’editoria non ha lasciato i politici con le mani in mano. In Consiglio regionale, infatti, sono stati depositati recentemente due progetti di legge. Nel primo, di iniziativa del presidente della Commissione Attività produttive Angelo Ciocca (Lega), si propongono “interventi a sostegno dell’editoria lombarda e dell’informazione”. Il pdl si occupa di stampa, reti televisive, siti web ma anche -ed è questa la sua specificità- di piccola editoria, con l’obiettivo di “promuovere la diffusione di opere e la conoscenza di autori legati alla cultura e alla tradizione lombarda”. Per i media, invece, vengono stabiliti criteri di accesso a contributi, sulla cui assegnazione vigilerà una Commissione regionale. Un altro progetto di legge ha la firma di Fabio Pizzul (PD) e si propone di premiare l’innovazione tecnologica e le convergenze tra più testate (radio, tv, new media). Le forme del sostegno previste possono essere le più diverse (agevolazioni per l’accesso al credito, sconti sull’irap, contributi in conto capitale o in conto interessi, etc.): il principio fondamentale è che si vogliono evitare finanziamenti a pioggia, effettivamente poco funzionali alla finalità di favorire sviluppo.  I due progetti di legge sono alla fase iniziale del loro cammino e forse verranno affiancati da altri. È significativo, per esempio, che si sia mosso anche il Corecom (Comitato regionale per la comunicazione) che, insieme al Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (NCD), ha voluto incontrare le emittenti televisive della Lombardia per raccogliere, attraverso un serrato confronto, “idee e proposte utili a scrivere un progetto di legge sull’emittenza locale”.

Insomma, se son rose fioriranno. E la speranza è che il lavoro prosegua. Cosa assolutamente non scontata considerate le ristrettezze di bilancio della Regione, causate dai tagli dallo Stato.  Che colpiscono un settore peraltro già provato dalla riduzione dell’80 per cento delle risorse regionali per la comunicazione (anche questa in seguito a legge nazionale).

Nella scorsa legislatura, in Lombardia, venne proposto anche un progetto di legge che intendeva assicurare aiuti a giornalisti iscritti alle liste di disoccupazione impegnati a costituire società di servizi o cooperative. La fine anticipata della legislatura pose fine anche a questo tentativo. L’argomento, però, è sempre vivo e non sarebbe male una sua ripresa nel momento in cui si passasse alla discussione dei progetti di legge sull’informazione locale.