PREMIO VERGANI 2022

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(ANSA) – MILANO – Marco Birolini, del quotidiano Avvenire, con un’inchiesta sulla tratta delle nigeriane e gli effetti del Covid sulla prostituzione, è il Cronista dell’Anno.

Il giornalista lombardo, premiato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, è infatti il primo classificato nella categoria ‘Carta Stampata’ del Nuovo premio Vergani 2022.

Nella sezione speciale Esteri sono stati premiati anche molti servizi realizzati in Ucraina, tra cui quelli di Fausto Biloslavo e Luca Steinmann, oltre alle foto di Gabriele Micalizzi, frutto di un doppiamente difficile lavoro tra le linee russe.
Tra gli altri premiati Maria Chiara Grandis (Tgr Rai) per la Tv con la storia di un migrante diventato poliziotto, Andrea Cherchi (freelance) per la nuova sezione Fotografia, sempre attento ai poveri e ai bisognosi, e Sacha Biazzo, Salvatore Garzillo e Luigi Scarano (Fanpage) per il web con un’inchiesta sulla cosiddetta ‘Lobby nera’, Renzo Magosso cronista famoso per le sue inchieste. A condurre la cerimonia e/o a intervenire erano presenti, fra gli altri, Paolo Perucchini, Anna Del Freo, Giuseppe Spatola, Marianna Vazzana e Fabrizio Cassinelli. La premiazione si è svolta nella sede dell’Istituto dei ciechi del capoluogo lombardo di cui è presidente Rodolfo Masto, il cui intervento sul terzo settore è stato molto applaudito. Presente anche l’assessore lombardo Stefano Bolognini.
“Un’iniziativa che guarda al futuro – ha detto Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi – in un momento in cui oltre 30 giornalisti in Italia sono sotto scorta, un dato clamoroso in Europa, le querele bavaglio aumentano quasi come in Ungheria e Polonia e un’interpretazione folle della direttiva europea sulla presunzione d’innocenza ci mette in contraddizione con tutte le sentenze della Corte europea alla quale abbiamo chiesto un incontro urgentissimo per ripristinare l’articolo 21 della Costituzione”. “Il diritto di cronaca ormai si esercita in spazi sempre più ristretti, al punto che i cronisti non possono più garantire un compiuto esercizio della libertà di stampa – ha affermato Cassinelli, presidente del Gruppo Cronisti Lombardi -.La situazione precipita, a Milano e in Lombardia, che sono la cartina al tornasole del sistema-media in Italia, nel silenzio delle istituzioni e nell’inconsapevolezza dei cittadini”.