Giornalismo, al praticantato si accede anche senza testate

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L’Ordine dei Giornalisti ha stabilito nuove linee interpretative della legge professionale: chi non ha testate di riferimento dovrà dimostrare l’attività svolta e seguire un percorso formativo. Decidono in autonomia gli ordini regionali

La professione giornalistica è cambiata profondamente. In attesa della riforma, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha aggiornato alcune modalità di accesso all’esame di Stato.  L’8 novembre, ha approvato, a maggioranza,  una norma che consente, in via eccezionale e su casi specifici, l’avvio del praticantato anche in assenza di una testata e di un direttore responsabile.

È una revisione delle linee interpretative della legge che regola le attività dell’Ordine (in particolare l’articolo 34 della legge 69 del 1963). In base al nuovo testo i Consigli regionali dell’Ordine, nella loro autonomia, potranno procedere all’iscrizione al registro dei praticanti a seguito dell’accertamento del lavoro giornalistico svolto.

«Un piccolo passo ma una coraggiosa innovazione fatta in autoriforma – ha detto il presidente Carlo Bartoli – Oggi sono in tanti a lavorare negli uffici stampa, sui social media e con le nuove tecnologie digitali, che svolgono attività giornalistica ma non possono essere riconosciuti, in quanto non hanno una testata di riferimento. Con questa nuova interpretazione andiamo incontro ad una realtà composta soprattutto da freelance e precari che ambiscono ad entrare a pieno titolo nel perimetro del giornalismo. Ovvio che auspichiamo di avere quanto prima riscontri positivi dal nuovo Parlamento per una riforma organica della professione».

«Siamo pronti, con spirito aperto, al riconoscimento dell’attività autenticamente giornalistica di molti colleghi – ha aggiunto il presidente dell’Ordine lombardo Riccardo Sorrentino – che lavorano nelle nuove realtà finora non “catturate” dalla legge. Sono persone alle quali occorre riconoscere quei diritti rafforzati,ma anche quei doveri deontologici, che danno sostanza alla libertà di informazione».

Per presentare la domanda di iscrizione al registro dei praticanti, dal 1° gennaio 2023, sarà necessario, per coloro che non hanno testate di riferimento,  consegnare all’Ordine regionale la documentazione attestante la continuità dell’attività giornalistica esercitata in maniera sistematica, prevalente e regolarmente retribuita, per almeno i sei mesi  precedenti la domanda. L’aspirante praticante sarà seguito da un professionista nel ruolo di “tutor” e dovrà seguire un percorso obbligatorio di formazione professionale.

Fonte: Odg.mi.it