Questo è il programma della lista COLLABORATORI DIGNITA’ E GARANZIE
La nostra lista rappresenta l’unione dei colleghi di Stampa Democratica, Nuova informazione e Impegno sindacale unitario, tre correnti storiche del sindacalismo giornalistico lombardo e guarda alla tutela soprattutto dei giornalisti pubblicisti e autonomi.
Oggi il 60% dei giornalisti è lavoratore autonomo, titolare di partita iva o, nella migliore delle ipotesi, collaboratore coordinato e continuativo (parasubordinazione che spesso maschera, però, un’attività professionale subordinata). È un dato che fotografa l’avvenuta trasformazione del mercato, segnata dalla crisi di moltissime testate editoriali e dalla volontà degli editori di esternalizzare sempre di più il lavoro giornalistico per sfuggire ai costi e ai vincoli di una sana e corretta contrattazione. Anche a livello regionale occorre, quindi, consolidare il lavoro di organizzazione di precari e freelance dentro e fuori dalle redazioni, in modo da offrire una tutela individuale e collettiva a tutti i colleghi costretti a lavorare senza diritti, senza tutele e con retribuzioni indegne di un Paese civile.
La lista Collaboratori Dignità e Garanzie intende quindi tenere alta la guardia per garantire la qualità del lavoro giornalistico, crossmediale e autonomo, contrastando sul nascere ogni forma di disuguaglianza e sfruttamento. Intendiamo combattere la pratica diffusa di utilizzare a tempo pieno falsi collaboratori nelle redazioni – questi professionisti devono essere stabilizzati con regolare contratto giornalistico – e l’abitudine, altrettanto diffusa, di fare ricorso all’opera, anch’essa a tempo pieno, di giornalisti pensionati, il cui impiego impedisce il naturale e necessario ricambio generazionale nelle redazioni.
Riteniamo altrettanto inaccettabile, a proposito di Dignità e Garanzie, lo stallo decennale sull’equo compenso da parte del governo, che sino a questo momento ha sempre assecondato la richiesta degli editori di continuare ad approfittare dell’assenza di regole. Ai giornalisti autonomi è necessario dare un giusto riconoscimento economico puntando a redditi minimi garantiti così come a tempestività e correttezza nei pagamenti.
In un quadro generale dell’informazione mutato e potenzialmente mutevole, il potenziamento del welfare per i giornalisti autonomi resta un nostro obiettivo imprescindibile. Partendo dall’esperienza maturata da Inpgi 2 (oggi Inpgi), e Casagit, che sono riusciti a garantire l’assistenza sanitaria gratuita a oltre 3.200 lavoratori liberi professionisti, riteniamo che anche il Fondo Complementare possa giocare un ruolo per collaborare con gli altri istituti alla predisposizione di un «pacchetto welfare» destinato a questa sempre più estesa platea di colleghi.