Collaboratori fissi e corrispondenti: serve un cambio di passo

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di Patrik Pozzi, candidato professionale al Consiglio Direttivo ALG e al Congresso FNSI

Nella partita del rinnovo contrattuale sarà fondamentale rivedere i capitoli che riguardano i giornalisti inquadrati secondo gli articoli 2 e 12: ossia i collaboratori fissi e i corrispondenti.

La loro specificità e la loro funzionalità, infatti, oggi è sottovalutata un po’ da tutti i punti di vista.

Queste figure potrebbero essere un riferimento significativo in particolare nelle realtà fortemente legate al territorio, ma spesso collaboratori fissi e corrispondenti sono lasciati al loro destino. Poco valorizzati nella gerarchia giornalistica perché erroneamente considerati come contrattualizzati di serie B. (continua a leggere)

Patrik Pozzi

Basti pensare ai minimi retributivi previsti dal CNLG: se correttamente tradotti dallo spirito che ha guidato la sua originale stesura, rappresenterebbero un ottimo punto di riferimento anche per definire un altro tema caldo come quello dell’equo compenso per i collaboratori esterni. Ma oggi quei minimi si sono trasformati in una trappola pericolosa per gli articoli 2 e 12. Quella, infatti, non è più la base di partenza per valorizzare professionalità e lavoro dei colleghi, ma viene utilizzata dagli editori come alibi per il contenimento dei costi: per una cifra globale di 242 o 480 euro si richiedono non i 4 oppure otto pezzi, ma anche 40 o 50 pezzi.

In altri casi, poi, a questi valori base si affiancano meccanismi variabili per il pagamento dei pezzi: ma la fantasia degli editori oggi contempla incredibili procedure di calcolo, che vanno dal “più produci e meno ti pago” al “ti riduco il fisso mensile se non raggiungi il limite minimo di pezzi che devi scrivere”.

Da qui l’impegno del sindacato a guidare una nuova stagione contrattuale anche per corrispondenti e collaboratori fissi. Un impegno che Stampa Democratica fa suo a partire dalla vicinanza ai colleghi nelle fasi iniziali del loro rapporto di lavoro. Per esempio, sottoscrivere il contratto di lavoro è un passaggio delicato: avvicinarsi al sindacato, all’Associazione Lombarda dei Giornalisti, anche solo per far verificare la correttezza delle clausole inserite nel contratto prima di firmarlo è una scelta opportuna per evitare di trovarsi poi in situazioni in cui è difficile districarsi.